Querela centenaria

Querela centenaria

Il caffè Croce Bianca, gestito dall’oste Bruschi Fausto (1852-1928) fu spesso teatro di accese diatribe e funambolesche risse tra compaesani. I protagonisti di questa vicenda sono Valli Pietro (1885 – ?) e Ribola Clotildo (1865 – 1937). Quest’ultimo, socialista, benestante, marito della levatrice Bosetti detta Gige, era munito del grado d’istruzione tecnica e vantava una fedina penale immacolata. Egli fu il più generoso estensore Castelcovatese di pubbliche denunce presentate direttamente al cospetto del Pretore di Chiari…

Chiari 9 agosto 1915

Ribola Clotildo

Ribola Clotildo

Ill.mo Signor Pretore Chiari ,
Querela per lesioni e minaccie a mano armata contro Valli Pietro .
Essendo io sottoscritto Ribola Clotildo, fu Giovanni d’ anni 49 da Castelcovati , testimonio di accusa contro Valli Pietro di Giovanni, d’anni 34 muratore, pure da Castelcovati, questi consapevole di ciò , l’altra sera trovandomi nell’osteria di Bruschi Fausto , in compagnia di un certo Amighetti Giacomo, fu Paziente, il Valli entrò nell’esercizio e con baldanza disse che voleva bere a dispetto dello schifoso.

Io intesi subito che quelle intifone parole erano dirette a me e nulla risposi, anzi cambiai stanza e mi sono recato sotto il portico dell’ esercizio stesso in compagnia del Signor dottor Fabeni Stefano, ma il Valli non contento e volendo dar sfogo al suo cimento pure là venne.

Dopo altre intifone parole di burattino ecc… sempre a me dirette ,ragionando per la carica di Sindaco il Valli disse al signor Fabeni se la vuol sapere giusta, gliela dirò io , quando era sindaco Lei dicevano che era un asino adesso che è sindaco Montini , dicono che è asino lui . Io allora vedendo il signor Fabeni che è rimasto un pò offeso le rivolse la parola dicendogli io non credo signor dottore che ne di lei ne del signor Battista Montini nessuno possono dire tali parole . Non l’avessi mai detto che il Valli mi si presentò minaccioso dicendomi voi bell’uomo di un vigliacco tacete che non parlo con voi altrimenti vi rangio io che è ora e presa una sedia me la scagliò contro con la massima violenza producendomi lesioni al braccio ed al capo.

Visto questo l’albergatore lo scacciò dall’esercizio e dopo di lui uscito io, lo trovai a 10 passi dalla soglia che mi veniva contro con mano armata di rivoltella puntandomi per colpirmi visto questo subito chiamai la moglie del Bruschi che stava per chiudere la porta dicendogli China apritemi subito che mi minacciano con la rivoltella alla mano lo stessa pronta aprì e dissi entrando che era il Valli.

Testimoni sono il Sig. Dottor Fabeni Stefano, l’oste Bruschi Fausto, e sua moglie China , Amighetti Giacomo fu Paziente tutti di Castelcovati .

Con ossequio umilissimo Ribola Clotildo .

Riproduzione della querela originale

Ricordi dell’osteria Croce Bianca

Fonti: Archivio della Pretura di Chiari
Ringraziamenti: Angela Platto, Mimma Vargiu e Cristian Festa