Caduti Pizzamiglio Virgilio e Francesco – Parole e immagini dal fronte

Col desiderio di dare maggior fruizione e valore storico – sociale – linguistico intendo pubblicare le scansioni del (quasi?) intero epistolario dei soldati fratelli caduti Pizzamiglio Virgilio e Francesco concessomi dalla lungimiranza e predilizione della mia maestra Tossi Maria Valli.
E’ innegabile che questo monumento di carta dia al vissuto bellico, oltre a contributo umano ed emotivo, un significativo aspetto di documento storico comprensibile da molteplici punti di vista. L’autore, la sua provenienza sociale geografica il grado di istruzione, il livello di censura e autocensura, le contingenze della scrittura si stagliano come elementi di contestualizzazione di una memorialistica vastissima. Il carteggio di Virgilio Pizzamiglio è costituito da 106 unità (81 cartoline in franchigia o illustrate e 25 lettere) che coprono quasi per intero i suoi 17 mesi di vita militare, mentre il fratello Francesco ci ha lasciato 18 cartoline in franchigia e illustrate. La divulgazione digitale permetterà di rendere conoscibile sia il volto iconografico, filatelico e quello legato ai modi linguistici e calligrafici.
Questo pezzo importante di memoria privata, costituisce rarità Castelcovatese e Bresciana. Emerge come esigenza autobiografica, spiccato bisogno di ricostruire, tramite la scrittura, la propria identità minacciata da eventi tanto sconvolgenti. Questo impulso imperioso all’avvicinamento alla pratica della lettura e della scrittura in italiano è primo elemento di unificazione delle più dispariate provenienze dei militari.
Rimando al pregevole saggio di Emanuele Cerutti contenuto nel libro Dal Buio Della Mia Trincea.
Considerata la mole di documentazione relativa ai fratelli Pizzamiglio in questo primo articolo sono presenti le cartoline di Virgilio Pizzamiglio.