Antichi mestieri: il pastore

Antichi mestieri: il pastore

Una professione ormai rarissima: il pastore. Non era così almeno fino gli anni ’50 del secolo scorso quando a Castelcovati parecchie famiglie possedevano, per il loro sostentamento, una capra o qualche pecora (c’era chi prendeva il nome dall’animale come il caso di Pi delle cavre, – Giuseppe B. – poverissimo, ma non troppo… lasciò invero un cospicuo lascito alla chiesa).

Non era sicuramente così per i Pedergnani, famiglia di secolari pastori, emigrati da Vermiglio (TN) nel 1811, né per i Bertolini e soprattutto per la famiglia dei Platto (Ciucarei).

Ai confini sud del paese, nella zona oggi poco lungi dalla carpenteria metallica dei Garzetti, il gregge guidato da Fausto Platto (1909-1976) resta immortalato in questo pregevole scatto. È storicamente fondato che la professione di pastori fosse stata ereditata dai Platto dal legame sanguineo con la famiglia Pedergnani e dalle spartizioni dei beni (animali): la nonna di Fausto, Bortolo, Elvira, Marta, Giovanni Battista, era infatti Antonia Pedergnani (1845-1930).

La famiglia dei Platto giunse a Castelcovati da Castrezzato nel 1872. Il ramo originario vanta una storia tra le più datate e documentate che avrò modo di sviluppare successivamente. Il cognome Platto (anticamente Plato, Plati, Piato) è colà presente sin dagli albori del 1500. Già nel 1600 membri di questa famiglia ricoprivano la carica di sindaco, fra i più operosi di Castrezzato. Nel 1750 risultavano gestori di una macinatura di olio alla frazione Monticelle, già di proprietà dei Conti Martinengo. Fra i nomi più ricorrenti elenchiamo Bortolo, Martino, Giomaria, Andrea: conosciuti con il soprannome di  torculöc. Per quale singolarità e ragione all’arrivo a Castelcovati presero lo scötom di ciucarei? Forse dal “famiglio”, collaboratore ed aiutante, chiamato Cioccarelli di cognome?…. Forse da qualche abitudine e attitudine a noi oscura?… Ci aggiorneremo.

"Al Pastur Ciucarel"

“Al Pastur Ciucarel al lavoro sulla strada che conduce a Cizzago “

Ringraziamenti: Platto Angela